Fotografare qualcosa che emette luce, quindi una sorgente, per il fotografo è come dare una sbirciata nell’iperspazio e poi ridiscendere sulla terra e dover riferire agli altri. “Bisogna essere capaci di riportare tutto entro un’emozione che sia recepibile anche dagli altri. Altrimenti il rischio è quello di restare si, affascinati da ciò che si è visto, ma di essere presi per incapaci perché non lo si è saputo raccontare.”
Proprio da questa frase che ho trovato su qualche vecchio libro di fotografia voglio partire per raccontare questa foto dell’aurora boreale sperando di riuscire a creare un’emozione.
In estate avevo esternato a mio cognato e amico di avventure Maurizio la voglia di fotografare un giorno l’aurora boreale, e lui, a cui non sfugge nulla, un mese dopo mi porta questa proposta di viaggio per l’Islanda. Ecco l’occasione.
L’Islanda è un paradiso per qualsiasi fotografo paesaggista e naturalista, ma tornare da lì senza uno scatto dell’aurora sarebbe stato come essere arrivati alla fine di un puzzle e scoprire che manca l’ultimo pezzo.
Siamo tutti in viaggio sul pullman che ci porta a Vik, un piccolo villaggio situato sulla costa sud dell’Islanda, dal vetro del mio finestrino non guardo i paesaggi ma il cielo. E’ sereno, si sta facendo buio e il cielo è straordinariamente limpido. Maurizio controlla e ricontrolla il sito sulla previsione dell’aurora boreale e scopre che il valore da due è sceso a zero. Poche speranze, peccato, con un cielo cosi limpido.
Nella sala dove si cena vengono proiettate immagini mozzafiato dell’aurora fatte da un fotografo islandese, e penso che forse quello potrebbe essere l’unico incontro con questo fenomeno del cielo. Cena veloce, e poi fuori, non ho bisogno di ricontrollare l’attrezzatura, l’ho già fatto più di una volta, batterie cariche, macchinetta coperta con un pile, tempi, iso e diaframmi impostati sia sulla Canon 7D che sulla 40D.
Una guida del posto ci porta per un sentiero dietro una montagna, completamente al buio, il cielo è incredibile, per la prima volta vedo le stelle fino all’orizzonte che congiunge cielo e terra, riconosco alcune costellazioni e da appassionato di astronomia mi rendo conto che siamo rivolti verso est e dietro abbiamo una montagna che ci impedisce la visione per l’altra metà del cielo. La cosa non mi affascina molto, non vedo la stella polare, il nord è leggermente dietro di noi, e quando dopo un’ora circa quasi tutti si ritirano e tornano in camera, io mi riporto verso l’inizio del sentiero per scoprire l’altra parte di cielo. Rimango solo o almeno credo, voglio rimanere, voglio provare, potrebbe essere l’unica occasione. Un fotografo si avvicina e mi chiede se rimango fuori, anche lui vuole provare a restare forse a prendere soltanto freddo. Saliamo su una collina e dopo circa un’ora di conversazione sul mondo fotografico (lui ha una Canon 5D mark III che guardo con invidia) Ludovico, questo il nome del mio compagno di caccia all’aurora, nota un bagliore verso nord ovest, forse ci siamo, è da poco passata l’una di notte. Facciamo qualche scatto, e qualche cosa di verde appare sui monitor delle nostre Canon. Il chiarore svanisce. Ci sembra già molto visto che le previsioni davano zero.
Ma le sorprese non sono finite, manca poco alle due di notte, il freddo e il vento ora si fanno sentire e decidiamo di ridiscendere verso gli alloggi. Non abbiamo intenzione di rientrare subito, perdiamo tempo, scambiamo ancora qualche parola, ma sempre rivolti da quella parte. Il chiarore riappare, e questa volta sembra più intenso, corriamo verso una zona più buia e ci prepariamo, le prime curve, le prime righe intense, è l’aurora boreale. Iniziamo a scattare, non so come riesco a chiamare Maurizio al telefono e a dirgli di uscire subito, stava dormendo praticamente vestito perché è fuori in un minuto. I primi 30 secondi di scatto ed ecco che sul monitor appare ben visibile il fascio verde dell’aurora. Sono più rilassato e contento, abbiamo lo scatto da riportare. Scatto senza sosta, e provo anche a cambiare qualche parametro. Siamo veramente soddisfatti . Ludovico nel frattempo ha chiamato sua moglie e dopo poco ci siamo ritrovati in quattro a vedere questo spettacolo. Il verde inizia a svanire ma io e Ludovico continuiamo a parlare di tempi usati, di iso impostati, ma soprattutto di come era stato emozionante e di come eravamo stati caparbi nel rimanere al freddo per tentare. Ora possiamo rientrare, in realtà io e Maurizio facciamo ancora una passeggiata verso una zona buia e provo qualche scatto anche se ormai l’intensità è diminuita, ma riusciamo a vedere un piccolo bagliore rosso nel verde. Alle tre di notte l’ultima foto della giornata.
Ora il calore della stanza e delle coperte fa veramente piacere, dormiamo più rilassati ma non prima di aver fatto un back up immediato di quelle foto.
La sera dopo si riprova, appuntamento con Ludovico (grande fotografo e persona eccezionale) ma il tempo non è quello giusto, nuvole e neve verso le quattro di notte. Non fa niente, siamo stati fortunati ma soprattutto bravi a sfruttare l’occasione, il puzzle è completo, abbiamo anche l’ultimo pezzo.
Giancarlo
link video fotografico – https://www.youtube.com/watch?v=0yUujpqUlGY
link galleria Iceland – http://www.deltafoto.it/iceland/
English version
Photographing something that emits light , so a source for the photographer is like a peek into hyperspace and then back down to earth and having to report to the other . “We must be able to bring everything within an emotion that is recepibile by others. Otherwise the risk is that we will remain , fascinated by what we saw, but incapable of being taken for because you have not been able to tell . ”
It is from this sentence that I found on some old book of photography I want to tell from this photo of the aurora borealis hoping to create an emotion.
In the summer I had voiced my brother in law and friend of the adventures Maurizio wanted to photograph the northern lights one day , and he, in which nothing escapes , a month after this proposal brings me to travel to Iceland . Here is your chance .
Iceland is a paradise for any landscape photographer and naturalist , but come back from there without a shot of the aurora would be like arriving at the end of a puzzle and find that the last missing piece.
We are all traveling on the bus that takes us to Vik , a small village situated on the south coast of Iceland , from the glass of my window I do not watch the scenery but the sky . It ‘ clear , it’s getting dark and the sky is wonderfully bright . Maurizio check and double check the site on the prediction of the aurora borealis and discovers that the value of two dropped to zero . Little hope , sin , with a sky so clear .
In the room where dinner is projected breathtaking images of the aurora made by an Icelandic photographer , and I think maybe that might be the only encounter with this phenomenon in the sky. Quick dinner , and then out , I do not need to re-check the equipment , I’ve done that more than once , fully charged batteries , coffee covered with a pile , times, ISO and aperture is set on the Canon 7D the 40D .
A local guide leads us down a path behind a mountain , in the dark , the sky is incredible , for the first time I see the stars up to the horizon that connects heaven and earth , I recognize some of the constellations and astronomy enthusiast I realize that we are facing east and we have a mountain behind which prevents us from viewing the other half of the sky. The thing I do not really interested in, I do not see the North Star , the north is slightly behind us, and after about an hour when almost all retire and come back in the room, I carry around the beginning of the trail to discover the ‘ other part of the sky . I remain alone , or at least I think , I want to stay , I want to try , it might be the only chance . A photographer approaches me and asks if I stay outside , he also wants to try to stay perhaps only take cold. We climb up a hill and after about an hour of conversation on the photographic world (he has a Canon 5D Mark III which I look with envy ) Ludovico , the name of my hunting partner aurora , notice a glow to the north west , perhaps there are, it’s just past one in the morning . Let’s do some shooting , and something green appears on the monitor of our Canon . The glow fades . There already seems much since the forecast was zero.
But the surprises are not over, it is almost two in the morning , the cold and the wind are felt and now we decide to go down to the housing. We do not intend to return immediately , we lose time , we exchange a few words , but always turned that way. The light appears again, and this time it seems more intense , we run into a darker area and get ready, the first turns , the first lines intense , it is the aurora borealis . We begin to shoot, do not know how I can call on the phone and tell him to Mauritius leave immediately , he was sleeping practically dress because it is out in a minute. The first 30 seconds of shooting and here appears on the monitor clearly visible green beam of dawn. They are more relaxed and happy , we shoot to report. Shooting without stopping, and I also try to change some parameters . We are really pleased . Ludovico has since called his wife and soon we found ourselves in four to see this show. The green begins to fade and Ludovico but I continue to talk about times used , ISO settings, but especially as it was exciting and as we were stubborn in staying in the cold for groped . Now we can go back , in fact I still do Maurizio and a walk into a dark area and try some shots though now the intensity has decreased, but we can see a small red glow in the countryside. At three in the morning the last photo of the day.
Now the heat of the room and covered ‘m very pleased , we sleep more relaxed but not before he had made a back up of those instant photos.
The next evening I’ll try again , meeting with Ludwig ( great photographer and wonderful person ) but the time is not right , clouds and snow towards four in the morning . Never mind, we were lucky but especially good at exploiting the occasion, the puzzle is complete , we also have the last piece .
Giancarlo
Biancone sui M.ti Lepini
Il Biancone o Aquila dei serpenti è un grande rapace con apertura alare poco sotto i due metri.
E’ un falco migratore, in italia d’estate sono stimante circa 700 coppie
Nella foto vediamo che tiene nel becco un serpente, di rettili infatti è composta la sua dieta principale.
La preda viene trasportata nel becco o parzialmente ingoiata. In tal caso, una volta giunto al nido, il giovane estrae il serpente dallo stomaco del genitore tirandolo per la coda prima di poterlo mangiare. Nel corso di una stagione riproduttiva, una coppia di bianconi cattura dai 700 agli 800 esemplari.
Caccia volteggiando e poi planando lentamente da quote anche piuttosto alte, esplorando attentamente il terreno con la testa rivolta verso il basso e con frequenti soste in “spirito santo” (volo battuto senza spostamenti).
di Gruppo astrofili “La via delle stelle”
Foto del bellissimo ammasso globulare M13
Questa foto dell’ammasso globulare M13 è la somma di due pose di 90 secondi a iso 800, al fuoco diretto di un Celestron focale 2800 f10 riportato nella foto sotto.
Tanto per dare qualche numero, l’ammasso ha un diametro di circa 165 anni luce, l’età è stimata intorno ai 12 miliardi di anni e dista dalla terra 23 anni luce.
Per essere così luminoso ad una così grande distanza, la sua luminosità reale è circa 300.000 volte maggiore di quella del nostro sole.
Tornando alla tecnica dobbiamo dire che la fotocamera, (canon 7d) veniva comandata direttamente dal pc situato in una postazione distante qualche metro.
Per questa serie di foto astronomiche è stata usata la tecnica del cartoncino, che consiste nel tenere davanti al telescopio, un cartoncino nero appunto, stando attenti a non toccare lo strumento.
Il cartoncino nero si toglie qualche secondo dopo aver iniziato lo scatto.
Questo perchè nonostante l’impostazione di ribaltamento dello specchio della reflex, appena inizia lo scatto si creano comunque delle vibrazioni dovute all’otturatore della macchinetta, che per quanto minime sono amplificate dagli ingrandimenti spinti del telescopio.
Ci vogliono una decina di secondi per eliminare queste vibrazioni.
La foto della luna invece è una somma di circa 50 frame ricavati da un video realizzato sempre con la canon 7d al fuoco diretto del telescopio.
Anche qui voglio riportare qualche numero per capire meglio cosa si stà guardando, e per farlo ho aggiunto questa foto con dei riferimenti di diametri e altezze.
clicca sulle immagini per ingrandire
Canon EOS 5D Mark III: nuovo firmware versione 1.2.1
Canon ha rilasciato un nuovo aggiornamento firmware, versione 1.2.1 per Canon EOS 5D Mark III
Grandi novità e soluzioni soprattutto per chi opera nel settore video, infatti con questa versione firmware
abbiamo l’uscita video non compressa a 8 bit con timecode sull’uscita hdmi.
Ma secondo me la novità più importante è la messa a fuoco con obiettivi f 8 con punto centrale a croce,
questo ci consente la messa a fuoco automatica del punto AF centrale anche quando usiamo combinazioni di duplicatore e obiettivo che arrivano appunto a f 8
Facciamo un esempio pratico, possiamo montare il 100-400 canon f5,6 con moltiplicatore 1,4X e avere la messa a fuoco automatica nel punto centrale.
Un’altra novità importante è la risoluzione del problema in cui il valore della lunghezza focale elencato nelle
informazioni EXIF non viene visualizzato correttamente per le immagini scattate utilizzando
l’obiettivo EF 24-70 mm F4L IS USM, un problema che a volte riscontro anche con altre combinazioni
di reflex e obiettivi.
Aumenta la velocità di acquisizione della messa a fuoco della fotocamera quando si utilizza il raggio
ausiliario di messa a fuoco automatico di uno Speedlite Canon.
Risolve un problema che potrebbe verificarsi quando l’impostazione di priorità scatto continuo è
attivata per esposizioni multiple e dopo la sesta immagine acquisita si verifica una breve pausa
prima che il resto della sequenza venga completato.
La comunicazione con il trasmettitore di file wireless WFT-E7 tramite protocollo FTP è stata migliorata,
ora il trasferimento avvienecorrettamente viene visualizzato un valore “O” al contrario in caso di errore
viene visualizzato un valore “X”
Risolve inoltre un’altra serie di piccoli problemi come i malfunzionamenti con schede Eye-Fi, le linee guida
possono essere visualizzate correttamente quando si imposta il valore di limite massimo per l’opzione
[Setting the ISO Speed Range for Auto ISO/Impostazione dell’intervallo di velocità ISO per ISO automatico],e
infine anche un problema riguardante altre lingue del menù.
Il firmware è scaricabile dal sito ufficiale della canon oppure inserendo questo link
http://www.canon.it/Support/Consumer_Products/products/cameras/Digital_SLR/EOS_5D_Mark_III.aspx?type=download&page=1
Indicazioni per l’installazione del firmware:
Copiare il firmware dal nostro pc alla scheda CF
Inserire la scheda CF con il firmware nella fotocamera e accendere l’interruttore di alimentazione <ON>.
Ruotare il selettore di modalità per selezionare la modalità <P> (o una delle altre modalità della zona creativa).
Accendere l’interruttore di alimentazione <ON>, quindi premere il pulsante <MENU> per visualizzare il menu.
Dopo aver selezionato “Firmware Ver.xxx”, premere il pulsante <SET>. Apparirà la schermata di aggiornamento del firmware.
Se la schermata di aggiornamento del firmware non viene visualizzata sul monitor LCD, il file di aggiornamento del firmware potrebbe non essere stato correttamente copiato nella scheda CF, bisogna riprovare e partire dal punto (1).
Questo messaggio viene visualizzato sul monitor LCD, controllare la versione del file di aggiornamento del firmware.
Dopo aver controllato il file di aggiornamento del firmware, le versioni del file di aggiornamento del firmware verrà visualizzata sul display LCD come segue.
Ruotare la ghiera di controllo rapido, selezionare il firmware, quindi premere il pulsante <SET>. Verrà visualizzato il seguente messaggio.
Eseguire l’aggiornamento del firmware dopo aver confermato la versione da installare, selezionando [OK] con la ghiera di controllo rapido e premendo il pulsante <SET>.
Questo messaggio viene visualizzato durante l’aggiornamento.
Quando l’aggiornamento è completato, questo messaggio viene visualizzato sul display LCD.
Completare l’aggiornamento del firmware premendo il pulsante <SET>.
L’aggiornamento del firmware è completata.
Formattare la scheda CF prima di utilizzarla di nuovo.
Non giudichiamo la nitidezza di un obbiettivo dal web
La valutazione di un’immagine è sicuramente un processo assai complicato e soggettivo,
se poi pensiamo di giudicare la nitidezza di un obbiettivo guardando un’immagine da 800 pixel,
salvata per il web direi che si rischiano brutte sorprese.
Infatti anche un micromosso o un leggero sfocato in un’immagine piccola sono difficilmente percepibili,
inoltre spesso un corretto lavoro di post produzione può ridurre il fenomeno.
Insomma dalle foto formato web, anche se bellissime, è impossibile giudicare la nitidezza di un obiettivo.
Prendiamo in esempio quest’immagine di un tronco fatta con due obiettivi diversi, (Sigma 120-400 e Canon 100-400) il tronchetto è abbastanza nitido in tutte e due le immagini.
Ma se andiamo a prendere il particolare con un crop al 100% ecco che si nota tutta la differenza tra questi due obiettivi.
e se ci spingiamo oltre si nota ancora di più come il sigma risulti meno nitido nei bordi, è molto più morbido del canon
Vedendo le prime due immagini non avremmo mai capito la reale differenza tra i due obiettivi e tanto meno la differenza di prezzo, avendo a disposizione un’immagine 100% del particolare tutto ci sembra più chiaro.
Quando si riduce una foto per il web, si ottiene un’immagine di bassa risoluzione e che spesso, per permettere alle pagine dei nostri siti di caricare velocemente, riduciamo anche di dimensioni.
Tutto questo può nascondere le differenze tra un’attrezzatura di qualità e un’attrezzatura economicha.
Quante volte una foto fatta con un buon telefono ci sembra perfetta ma poi vista su un pc a dimensioni reali notiamo difetti di rumore e nitidezza che non ci saremmo aspettati, ecco, questo è quello che più o meno succede con le immagini web.
Potremmo non vedere differenze tra una reflex di alto livello o una piccola compatta.
Se si vuole scegliere un obbiettivo basandoci sulle foto del web, dobbiamo avere a disposizione per confronto, anche un ritaglio della stessa immagine al 100%, allora possiamo andare più sicuri.
Si può percorrere anche la strada dei forum dedicati, ma vi consiglio di leggerne più di uno perchè anche lì
entriamo nella giungla della valutazione soggettiva.
: ringrazio Gianluca Ruggeri per avermi fornito le foto che abbiamo fatto con la sua attrezzatura.