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Fiori a lunga esposizione

Per fare questa foto (cliccare sull’immagine per aprirla) è stato usato un’obiettivo 200mm, la particolarità sta nel fatto che davanti all’obiettivo è stato inserito un filtro nd500 che aumenta il tempo di esposizione di 9 volte.

Il tempo di esposizione quindi si è allungato fino a 5 secondi. Durante questi 5 secondi le piante poste come sfondo venivano mosse a destra e sinistra per creare un’effetto pennellata. I fiori in primo piano devono rimanere fermi per 5 secondi, quindi bisogna proteggerli con dei pannelli anche se può sembrare che non ci sia vento. In questo tipo di foto il diaframma ha un’importanza secondaria perché comunque lo sfondo verrà mosso e sfocato.

Gocce d’acqua sui fiori

Qual è la cosa più difficile da fare? Trovare la goccia d’acqua proprio dove vogliamo noi. Missione quasi impossibile, allora ci dobbiamo attrezzare con una siringa normale e uno spruzzino con acqua. A questo punto abbiamo due cose da fare. Primo spruzzare leggermente il fiore con acqua nebulizzata, e poi impazzire per sistemare la nostra goccia o le nostre gocce dove vogliamo. L’obiettivo che è stato usato, per la foto che vedete in copertina dell’articolo, è un 100mm macro per poterci avvicinare molto e far vedere il fiore posto in secondo piano, proprio dentro la goccia d’acqua. Una delle difficoltà è trovare appunto la situazione ideale, mentre la seconda è che se siamo all’aria aperta ci sarà sempre un po’ di vento che ci disturberà sia per la sistemazione della goccia e sia perché potrebbe muovere i petali del fiore, quindi stiamo attenti al mosso e cerchiamo un tempo di scatto ideale. Una volta fatta la foto è sempre meglio rivederla sul monitor a grandezza massima per trovare eventuali errori.

Se invece siamo in un posto chiuso magari sfruttando dei fiori che abbiamo sul balcone, diventa tutto più semplice, (mi raccomando di non strappare fiori nei boschi per portarli a casa) ma non semplicissimo perché anche dobbiamo stare attenti. Prima di tutto ricordate sempre che le gocce d’acqua riflettono tutto quello che c’é intorno a noi, quindi se potete usate dei pannelli anche di polistirolo per chiudere il set, molto meglio se avete un cubo per still life. Senza fretta sistemare prima di tutto il set nel miglior modo possibile, a questo punto abbiamo tutto il tempo per fare prove e sistemare magari una o due fonti di illuminazione.

Foto di Giancarlo Neccia

The Sun (il Sole)

Il Sole

Nella foto vediamo la superficie del Sole, la fotosfera. Dominata dai granuli e sede delle famose macchie solari, il numero delle quali indica il livello di attività solare. La temperatura di questo strato, è dell’ordine di 6.000 gradi centigradi (la temperatura del nucleo invece è di circa 15 milioni di gradi) La luce che ci proviene dal Sole però’ non ha origine nella fotosfera, ma risiede nelle reazioni nucleari che si sviluppano nel nucleo. Questa luce (fotoni) abbandona la superficie del Sole e giunge ai nostri occhi 8 minuti e mezzo dopo.8 minuti e mezzo infatti impiega la luce a percorrere i 150 milioni di chilometri che separano il Sole dalla terra, quindi quando noi guardiamo il Sole lo vediamo sempre come era circa 8 minuti e mezzo primaLa granulazione che si vede in foto è un fenomeno dovuto ai moti convettivi presenti nello strato fotosferico, Questi moti convettivi trasportano il calore alla superficie molto rapidamente e sono visibili in superficie sotto forma di granuli .Le zone intergranulari più scure rappresentano regioni di plasma più freddo, che scende verso l’interno. Le macchie solari invece sono una specie di tempesta magnetica, un’area a temperatura che oscilla tra i 4000 e i 5000 gradi e che ci appare più scura per via del contrasto con le zone vicine soggette a temperature più alte. Foto con Telescopio solare coronado 90/800 Camera di ripresa ASI ZWO 294150 frame su 2000 totali

Galassia di Andromeda

Galassia di Andromeda L’Universo si espande, e quasi tutte le galassie si allontanano tra loro. Quasi tutte, ma non tutte. In realtà esistono delle galassie che si stanno avvicinando tra loro. Sono quelle che si stanno attraendo l’una con l’altra perché sono abbastanza vicine, quelle dove la gravità vince sul moto di espansione generale dell’Universo. È proprio quello che sta capitando a noi, alla nostra Via Lattea, nei confronti della galassia di Andromeda, la nostra galassia gemella più vicina. Quindi Andromeda ci verrà addosso sul serio. E quando? Noi attraiamo Andromeda, e Andromeda attrae la Via Lattea, ed entrambe si muovono una verso l’altra. Possiamo però descrivere quello che succede come se noi fossimo fermi, e fosse solo Andromeda a venirci addosso. Alla non piccola velocità di circa 120 km al secondo (al secondo, non all’ora), che corrisponde a 432.000 km all’ora.Se un’astronave viaggiasse a questa velocità, potrebbe raggiungere la Luna in un’ora. La distanza tra noi ed Andromeda è di circa 2 milioni e mezzo di anni luce, che corrisponde alla bellezza di 23 miliardi di miliardi di km. Se la velocità di avvicinamento di Andromeda si mantenesse costante, ci metterebbe 6 miliardi di anni a raggiungerci, ma man mano che Andromeda si avvicina, la gravità aumenta, così come la sua velocità di caduta. Fatti i conti, pare che il grande incontro avverrà tra circa 4 miliardi di anni. Le due galassie si fonderanno e diventeranno una sola, grande il doppio.

Nebulosa Elica

Il resto di una stella esplosa

Nebulosa Elica

E’ una nebulosa planetaria distante da noi 650 anni luce in direzione della costellazione dell’Acquario. La nebulosa Elica è il risultato delle ultime fasi del ciclo evolutivo di una stella di massa comparabile a quella del nostro Sole ed è composta dal gas e dalle polveri espulsi dalla stella che si trova esattamente al suo centro, e che si appresta a diventare una nana bianca. Seppure ci appaia immobile, data la distanza, NGC 7293 si espande alla velocità di oltre 100.000 chilometri orari e grazie a questa informazione, gli astronomi sono riusciti a dare una stima della sua età, che non dovrebbe essere inferiore a 10.000 anni. Questi strani oggetti si formano quando una stella simile al Sole, negli ultimi stadi di vita, non è più in grado di trattenere i suoi strati esterni. La stella, il minuscolo punto blu visibile al centro dell’immagine, lentamente si spoglia degli involucri di gas che mano a mano formano la nebulosa, per trasformarsi in una nana bianca. La colorazione della nebulosa è data proprio dalla radiazione emessa dalla stella che ‘illumina’ il materiale ad essa circostante. Evidente il bagliore emesso dall’ossigeno (in blu) e dall’idrogeno (in rosso. Acquisizione con apocromatico 71sdqCamera asi183 a -15°cEsposizione 21 foto da 240 sec – Gain 200Filtro L-eNhance

Nebulosa Anello M57

Nebulosa M57


Nebulosa Anello M57

Alla fine della loro vita, stelle di massa simile a quella del sole creano queste strutture. Una volta che la stella consuma il suo combustibile nucleare, e dopo una fase di espansione in gigante rossa, l’astro espelle gli strati esterni lasciando bene in vista il suo nucleo densissimo e molto caldo. Appena si formano queste che vengono chiamate nane bianche, hanno temperature altissime che vanno dai 10.000 ai 100.000 gradi, Quel nucleo stellare (non esploso) che si intravede al centro della nebulosa, illumina e fa brillare il materiale espulso. Questa nebulosa si trova a circa 2000 anni luce ed ha un diametro di 2 anni luce.

Biblioteca da film

Una biblioteca molto famosa. La biblioteca del Trinity College ospita quasi 5 milioni di libri. In questo corridoio che vedete nelle foto, lungo 65 metri, ci sono circa 200.000 libri. E’ stata costruita nei primi anni del 1700. La biblioteca è stata anche il set cinematografico di alcune scene di Harry Potter

Foto di Giancarlo Neccia

Corso base di Fotografia

Corso base di 1° livello

Riflessa nelle gocce

Scatto singolo con canon 100mm f2,8

Nebulosa Rosetta

Al fuoco diretto di un newton 300mm f4 – foto Giancarlo Neccia

La Nebulosa Rosetta è un’ampia regione H II di forma quasi circolare situata nella costellazione dell’Unicorno. La nebulosa ha un diametro angolare di 1,3° e si trova a una distanza di 5200 anni luce dal sistema solare; ha una dimensione approssimativa di 100 anni luce

Dati: Dati tecnici per la realizzazione della foto: 20 pose da 180 secondi con 50 dark frame con camera ASI ZWO 294 su focale 560mm montatura azeq5